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- Una delle magagne della pedagogia moderna è quella di non volere che nell’educazione si parli delle massime eterne e soprattutto della morte e dell’inferno. II,214.

- Quelli che si lasciano vincere dalle passioni, colti dalla morte e sepolti tra le fiamme eterne dell’inferno urleranno piangendo: “Nos insensati: erravimus!”. II,363.

- É più grande il numero di coloro che si dannano confessandosi che di coloro che si dannano per non confessarsi, perché anche i più cattivi qualche volta si confessano, ma moltissimi non si confessano bene. VI,993.

- Al mondo vi sono molti pazzi e molti furbi. I furbi sono coloro che faticano e patiscono un po’ per guadagnarsi il paradiso: i pazzi sono coloro che s’incamminano all’eterna perdizione. VIII,19-20.

- Causa precipua di tante dannazioni: compagnie e libri cattivi e le perverse abitudini. IX,182.

- Guai e chi trascura la preghiera! Chi non prega si danna! IX,180.

- Ciò che manda più gente all’inferno è la mancanza di fermo proponimento nelle confessioni. X,56.

- (sogno) “Con la preghiera incessante e con la frequente comunione si potrà rimediare a tanto male (si potrà evitare l’inferno). XVIII,285

- Colle opere di carità ci chiudiamo le porte dell’inferno e ci apriamo il paradiso. XVIII,509

- Le vacanze "sono la vendemmia del diavolo". XII, 362

Io desidero che in qualunque tempo si faccia sempre qual­che cosa... perché in vacanza o lavorate voi, e il demonio se no sta inoperoso, oppure voi vivete disoccupati, a il demonio lavora lui. XIII,431

 

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