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1. GLI ARCANGELI NELLA BIBBIA E NELLA TRADIZIONE

 

"Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maesta' del Signore" (Tobia 12,15)

Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono” (Apocalisse di San Giovanni Apostolo 1,4).

La Sacra Scrittura più volte menziona i sette spiriti che stanno dinanzi a Dio e tre di essi li menziona chiaramente e cioè: Michele, Gabriele, Raffaele; il nome degli altri quattro Arcangeli è conosciuto, oltre che dai Libri Apocrifi, da San Beda il Venerabile, dottore della Chiesa (672 ca. – 25 maggio 735)

 

 

2. DEVOZIONE,  ICONOGRAFIA E  CHIESE DEDICATE AI SETTE ARCANGELI

 

Nel 1515, per mezzo di un santo sacerdote, Antonio Lo Duca, fu ritrovata un’icona raffigurante i sette Arcangeli con i relativi nomi, nella piazza dietro la Cattedrale di Palermo, denominata tutt’oggi piazza Sett’Angeli.

Nel dipinto, infatti, oltre che con i loro nomi, sono rappresentati con dei simboli in mano, come di seguito descritto:
Michele: con spada e Lucifero sotto i piedi (vittorioso)
Gabriele: con specchio di diaspro e fiaccola (messaggero)
Raffaele: con medicina e Tobia (guaritore)
Uriele: con spada e una fiamma (forte alleato)
Barachiele: con rose da distribuire (aiutante)
Geudiele: con corona e flagello (remuneratore)
Sealtiele: in preghiera (orante)

 
Sollecitato da diverse visioni degli Arcangeli che gli chiedevano di diffondere la loro devozione e che fosse edificata una chiesa a loro dedicata, ottenne da Leone X che fosse costruita una Chiesa dedicata ai Sette Arcangeli, detta appunto S. Maria degli Angeli, ubicata vicino l’odierna Stazione Termini.
L’icona primitiva è andata distrutta, ma di essa è rimasta una copia che si trova in alto a destra nella Cappella accanto a quella delle reliquie, nella Cattedrale di Palermo.

 

3. GLI ARCANGELI NELLA TRADIZIONE E NELL’ONOMASTICA

 

Sono stati invocati già nella chiesa primitiva.
Michele (capo), Gabriele e Raffaele sono ricordati dalla Sacra Scrittura, sono umili e fedeli alla volontà di Dio.
Tutti sette guidano la lotta con le legioni di angeli per la Regina del Cielo contro le potenze infernali. Sono contro i sette Arcidemoni che hanno portato gli uomini al delitto e ai sette peccati capitali: superbia, avarizia, ira, gola, invidia, accidia, lussuria.

 

San Michele: “Chi è come Dio?” Precipitò il Dragone (Lucifero).

E’ il Patrono dei moribondi, accompagna le anime al Giudizio di Dio, è patrono dell’Olio Santo, custode della Chiesa. Papa Leone XIII per una visione, compose una preghiera a S. Michele perché ricacci nell’abisso il nemico infernale, poiché combatte furiosamente contro la Chiesa.

 

San Gabriele: combatte Mammona, lo spirito dell’avidità.

E’ messaggero di Dio. Dio gli affidò il più grande messaggio: l’Incarnazione del Verbo e annunciò a Zaccaria la nascita del Battista. Protegge i Sacerdoti e i Consacrati.

 

San Raffaele: medicina di Dio, combatte Asmodeo, lo spirito di impurità e di malattia.

E’ l’angelo dell’amore, del conforto, della salute, della scelta. A lui è affidato il Sacramento della Cresima. Egli indossa una veste di fuoco. Protegge i viandanti, i profughi, i medici, la gioventù, gli sposi. Implora la grazia della sapienza, della scienza, dell’intelletto, del consiglio, della fortezza, della pietà e del timor di Dio. Porta il bastone del pellegrino e il vaso dell’unguento.

 

Sant’Uriele: “Fuoco di Dio”, combatte l’ira, l’odio e l’impazienza.

Dona dolcezza e pazienza, protegge i luoghi dove la Madonna appare. Se onoriamo l’Eucarestia, ci donerà il fuoco dell’amore.

 

San Geudiele: “Lode a Dio”, combatte l’invidia e la gelosia.

Glorifica ed esalta Dio per tutta l’eternità. Tiene nella mano destra la corona che dona a coloro che lodano e servono il Signore.

 

San Sealtiele: combatte l’intemperanza e la smoderatezza nel bere.

Per sua intercessione interi territori sono stati liberati da questi peccati. Tiene nella mano destra una coppa di fiori. A Suor Josepha ha detto: “La gioia in Dio è la chiave di tutte le grazie”. Invocarlo per gli sposi.

 

San Barachiele: combatte l’accidia e la tiepidezza.

Dà lo zelo per il bene, è invocato per la benedizione sacerdotale. Tiene il libro delle benedizioni dei Santi Sacramenti, specie l’Eucarestia. Aiuta le vocazioni e la perseveranza in esse.

 

4. PREGHIERE AI SETTE ARCANGELI

 

La preghiera ai 7 Arcangeli di San Beda Venerabile

 

O Arcangelo Michele, sii la mia forza e rendimi capace di morire per Dio e unito a Dio

O Arcangelo Gabriele, sii la mia corazza e concedimi la forza necessaria per compiere il bene.

O Arcangelo Raffaele, sii il mio scudo e medicina del corpo e dell’anima.

O Arcangelo Uriele, accendi in me il fuoco del divino amore.

O Arcangelo Sealtiele, ottienimi da Dio il perdono dei peccati.

O Arcangelo Geudiele, sii ombra che mi ripara e rendimi assiduo nel dar gloria a Dio.

O Arcangelo Barachiele, ottienimi la benedizione di Dio e fa che non mi separi mai da Lui. Amen.

 

5. Preghiera a San Michele Arcangelo di Leone XIII

(all’inizio dell’esorcismo)


Gloriosissimo Principe delle milizie celesti, Arcangelo San Michele, difendici nelle battaglie contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.

Vieni in aiuto degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio.

Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo Custode e Patrono, e a te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Prega, dunque, il Dio della Pace a tenere schiacciato Satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e danneggiare la Chiesa.

Il Rettore

 

 



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