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Questo Santo Eremita del deserto, nel suo eremo, quante volte era assalito dai demoni sotto forma di cani rabbiosi, di orsi feroci, di iene, tigri, coccodrilli, bestiacce schifose!

Altre volte, invece, assumeva eleganti e speciose forme di fanciulle attraenti ed affascinanti, vestite come Èva prima del suo peccato, onde poterlo sedurre e suggestionare con il richiamo ai piaceri del senso.

All'età di vent'anni appena, mosso da desiderio di vita perfetta, Antonio aveva distribuiti tutti i suoi beni ai poveri, e si era ritirato nel deserto per esercitarsi nella perfezione.

Il demonio lo assalì in tutti i modi. Cominciò con destare nell'anima del giovane solitario pensieri di pentimento di quanto aveva fatto; poi inquietudini, che gli cagionavano un'enorme peso e contrarietà nell'animo, che non trovava pace in quel suo modo di vivere, apparendogli peggiore e meno meritorio di quello che seguiva nel mondo; infine, violenti eccitamenti e spinte suggestionanti alla voluttà ed il piacere carnale.

Vinto mediante la preghiera e le mortificazioni, il demonio mise mano a mezzi straordinari. Tentò prima di stordirlo e fargli perdere la ragione per mezzo di voci spaventose, urli e visioni infernali; poi cercò di sedurlo, apparendogli in figura di donne impudenti e sfacciate, o seducenti in bellezza a guisa di angeli!

Vedendosi sempre respinto, cambiò sistema, e tentò di provarlo con sentimenti di vanagloria. Presentatosi sotto l'aspetto di moretto, gli disse : « Io ne ho già ingannati assai e ho mandato alla malora e alla rovina molti personaggi, ma confesso che tu mi hai vinto ».

Dopo qualche tempo, il combattimento ricominciò, accanito e terribile. Il furibondo nemico appariva al giovane seguace di Cristo sotto forma di leone, di serpente, di orso, che emettevano urla e sibili spaventosi. Dagli urli e dalle minacce passava alle percosse tutt'altro che simboliche, perché lo lasciava quasi morto. Ma, l'eroe cristiano, invocando il Signore, lo sconfiggeva sempre, aggiungendo trionfi a trionfi sull'infernale nemico delle anime.

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