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RITUALE ROMANO

 

RITO DEGLI ESORCISMI

 

e preghiere per circostanze particolari

 

 

 

INDICE GENERALE


INTRODUZIONE


Dichiarazione del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei  Sacramenti: Decreto di conferma della versione in italiano

 

Conferenza Episcopale Italiana: Presentazione


Decreto della Congregazione per il Culto divino e la  Disciplina dei Sacramenti (n. 1280/98/L del 22-11-1998)


PROEMIO


PREMESSE GENERALI


I.

La vittoria di Cristo e il potere della Chiesa sui demoni

II.

Gli esorcismi nella missione santificante della Chiesa.

III.

Ministro e condizioni per l' esorcismo maggiore

IV.

Descrizione del rito

V.

Adattamenti spettanti all' esorcista

VI.

Adattamenti di competenza della Conferenza Episcopale



1 - RITO DELL' ESORCISMO MAGGIORE

Riti d'inizio
Litanie dei Santi
Recita di un Salmo
Lettura del Vangelo
Imposizione delle mani
Professione di fede
Preghiera del Signore
Il segno della Croce
Insufflazione
Formule di esorcismo
Rendimento di grazie
Rito di conclusione


2 - TESTI A SCELTA (OMISSIS)


Salmi
Vangeli
Formule di esorcismo


APPENDICI

 

I.

Preghiere ed esorcismi per circostanze particolari

II.

Preghiere ad uso privato dei fedeli
Orazioni
Invocazioni alla Santissima Trinità
Invocazioni a Cristo Signore
Invocazioni alla beata Vergine Maria
Invocazione a san Michele Arcangelo
Preci litaniche

 

 

 

 

 

 

 

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

 

 

 

Prot. N. 1408/01

 


Questa versione italiana del «De exorcismis et supplicationibus quibusdam» è stata approvata secondo le delibere dell'Episcopato e ha ricevuto la conferma della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, con decreto Prot. N. 1499/01/L del 21 settembre 2001.

 


La presente edizione deve essere considerata «tipica» per la lingua italiana, ufficiale per l'uso liturgico.

 


Questi nuovi testi del «Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari» si potranno adoperare appena pubblicati; diventeranno obbligatori dal 31 marzo 2002, Pasqua di Risurrezione.

Roma, 25 novembre 2001

 

 

 

Solennità di N.S. Gesù Cristo, Re dell'universo

 

 

 

+ CAMILLO CARD. RUINI
Vicario Generale di Sua Santità
per la Diocesi di Roma
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

 

 

 

 

 




CONGREGATIO DE CULTU DIVINO
ET DISCIPLINA  SACRAMENTORUM

 

 

 

Prot. n. 1499/01/L

ITALIÆ

 

 

 

 

 

Instante Eminentissimo Domino Camillo Card. Ruini, Vicario Generali pro Urbe eiusque districto, Coetus Episcoporum Italiae Praeside, litteris 19 iulii 2001 datis, vigore facultatum huic Congregationi a Summo Pontifice IOANNE PAULO II tributarum, interpretationem italicam partis Ritualis Romani cuius titulus est De exorcismis et supplicationibus quibusdam, prout in adiecto exstat exemplari, libenter confirmamus.

 


In textu imprimendo inseratur ex integro hoc Decretum, quo ab Apostolica Sede petita confirmatio conceditur.

 


Eiusdem insuper textus impressi duo exemplaria ad hanc Congregationem transmittantur.

 


Contrariis quibuslibet minime obstantibus.

 


Ex aedibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 21 septembris 2001.

 

 

 


GEORGIUS A. CARD. MEDINA ESTÉVEZ
Praefectus

 

 

 

+ FRANCISCUS PIUS TAMBURRINO
Archiepiscopus a Secretis

 

 

 

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

 



PRESENTAZIONE

1. La Conferenza Episcopale Italiana, pubblicando il «Rito degli esorcismi», traduzione integrale del De exorcismis et supplicationibus quibusdam, promulgato con decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 22 novembre 1998, è consapevole di offrire ai pastori d'anime e, in particolare, agli esorcisti un libro liturgico che nell'attuale situazione del nostro Paese risponde ad un'avvertita esigenza.


IL CONTESTO CULTURALE E RELIGIOSO ITALIANO

 


2. Il nuovo «Rito degli esorcismi» vede la luce in una situazione culturale segnata da una larga diffusione di pratiche cultuali deviate o apertamente superstiziose.
La carenza in molte persone di un'incisiva esperienza di fede e di solide convinzioni religiose, la perdita di alcuni importanti valori cristiani e l'oscurarsi del senso profondo della vita concorrono a creare un clima di incertezza e di precarietà, il quale a sua volta favorisce il ricorso a forme di divinazione, a pratiche religiose venate di superstizione, a espressioni rituali di magia e talora perfino a riti estremamente aberranti, come quelli del culto a Satana.

 


3. Dall'esperienza pastorale risulta che, in alcuni ambienti, la superstizione e la magia convivono con il progresso scientifico e tecnologico; la cosa non sorprende più di tanto se si considera che la scienza e la tecnica non sono in grado di dare risposte ai problemi ultimi dell' esistenza, non essendo competenti sui fini, ma solo sui mezzi. Anzi non è escluso che l'efficienza scientifica e tecnica, stimolando la bramosia di successo, possa in certi casi predisporre l'animo alla ricerca dell' efficienza magica, conferire alle pratiche superstiziose una patina di scientificità e di rispettabilità, suggerendo collegamenti con la medicina, la psicologia, la psichiatria, l'informatica, offrire infine alla magia il supporto per uno sviluppo imprenditoriale di vaste dimensioni, con un movimento di cospicui capitali.

4. Nell'attuale temperie culturale si riscontra un diffuso e malsano interesse per la sfera del demoniaco al quale i mezzi di comunicazione sociale contribuiscono a dare risonanza e supporto. D'altra parte in ampi settori della cultura contemporanea viene spesso sottovalutata o negata la presenza e l'azione di Satana nella storia e nella vita personale. Spesso si prende pretesto dal linguaggio, immaginoso e mitico, di cui a volte si servono la Scrittura, la Tradizione e la predicazione popolare, per rifiutare, senza il necessario discernimento, insieme all'involucro verbale anche il reale contenuto della Rivelazione e della dottrina della Chiesa.


LA VIGILANZA CRISTIANA

 


5. Il discepolo di Cristo, alla luce del Vangelo e dell'insegnamento della Chiesa, crede che il Maligno e i demoni esistono e agiscono nella storia personale e comunitaria degli uomini. Il Vangelo, infatti, descrive l'opera di Gesù come una lotta contro Satana (cf. Mc l, 23-28. 32-34. 39; 3, 22-30 e passim). Anche la vita dei suoi discepoli comporta una battaglia che «non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male» (Ef 6, 12).

 


6. Gesù Cristo ha vinto Satana e ha definitivamente spezzato il dominio dello spirito maligno (cf. Col 2, 15; Ef 1, 21; Ap 12, 7-12), egli è «il più forte» che ha vinto «il forte» (cf. Lc 11, 22). Con la potenza dello Spirito, santo e santificatore, continua incessantemente quest' opera vittoriosa. In Lui vincitore anche noi abbiamo vinto. Per chi è radicato in Cristo la paura del demonio, quale stato d'animo che paralizza la vita e la rende cupa, non ha ragione di essere. La lotta contro il male impegna incessantemente il credente, ma ormai non può più costituire motivo di disperazione in quanto condotta nella certezza che il male già è stato sconfitto e il suo potere è limitato. È necessario invece un atteggiamento di continua vigilanza, secondo il monito dell'apostolo Pietro: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede» (1 Pt 5, 8-9).

7. La vigilanza deve essere esercitata soprattutto nei confronti dell'azione ordinaria di Satana, con la quale egli continua a tentare gli uomini al male. Proprio la tentazione è il pericolo più grave e dannoso in quanto si oppone direttamente al disegno salvifico di Dio e all'edificazione del Regno. Satana riesce a impadronirsi davvero dell' uomo in ciò che ha di più intimo e prezioso quando questi, con atto libero e personale, si mette in suo potere con il peccato. Per questo il credente vigila per non essere ingannato e prega ogni giorno con le parole suggerite da Gesù: «Padre, non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal Male» (Mt 6, 13).
Invece i fenomeni diabolici straordinari della possessione, dell' ossessione, della vessazione e dell'infestazione sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti, sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato.
Sarebbe quindi da stolti prestare tanta attenzione all' eventuale presenza del Maligno in alcuni fenomeni insoliti e non preoccuparsi affatto della realtà quotidiana della tentazione e del peccato, in cui Satana, «omicida fin dal principio» e «padre della menzogna» (Gv 8, 44), è sicuramente all'opera.


ATTENZIONI PASTORALI

 

 

 

8. L'attuale diffusione delle manifestazioni superstiziose, della magia e del satanismo richiede una certa sollecitudine pastorale, a tener desta la quale può contribuire la pubblicazione e l'uso adeguato del Rito stesso. A questo riguardo è necessario da parte dei pastori d'anime:

 


- richiamare, con sapienza e prudenza, i fedeli a non ricercare il sensazionale e ad evitare sia la stolta credulità che vede interventi diabolici in ogni anomalia e difficoltà, sia il razionalismo preconcetto che esclude a priori qualsiasi ,forma di intervento del Maligno nel mondo;

- mettere in guardia i fedeli nei confronti di libri, programmi televisivi, informazioni dei mezzi di comunicazione che a scopo di lucro sfruttano il diffuso interesse per fenomeni insoliti o malsani;

 


- esortare i fedeli a non ricorrere mai a coloro che praticano la magia o si professano detentori di poteri occulti o medianici o presumono di aver ricevuto poteri particolari. Nel dubbio circa la presenza di un influsso diabolico è necessario rivolgersi prima di tutto al discernimento dei sacerdoti esorcisti e ai sostegni di grazia offerti dalla Chiesa soprattutto nei Sacramenti;

 


- presentare il significato autentico del linguaggio usato dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione e far maturare nei cristiani un atteggiamento corretto riguardo alla presenza e all'azione di Satana nel mondo;

- ricordare nella catechesi e nella predicazione che la superstizione, la magia e, a maggior ragione, il satanismo sono contrari alla dignità e razionalità dell'uomo e alla fede in Dio Padre onnipotente e in Gesù Cristo nostro Salvatore.

 


9. La genuina vita cristiana è abbandono fiducioso all'amore paterno e provvidente di Dio (cf. Lc 12, 22-31), obbedienza alla sua volontà (cf. Mt 6, 10). Si fonda sul Battesimo, si alimenta con la lettura assidua della Parola di Dio e con la frequente partecipazione all'Eucaristia; si restaura con il sacramento della Riconciliazione; riceve ulteriore sostegno e specificazione dagli altri sacramenti senza dimenticare infine i sacramentali, riti di benedizione istituiti dalla Chiesa per lodare Dio e invocare la sua protezione nelle diverse situazioni della vita.
Il discepolo di Cristo, per superare le difficoltà e realizzare desideri e progetti onesti, unisce alla fiducia in Dio un impegno previdente e responsabile, ricorrendo opportunamente ai mezzi messi a disposizione dal progresso scientifico e tecnologico. Egli sa che la fede cristiana è incompatibile con la superstizione, la magia ed il satanismo, e che essa è invece la migliore alleata dell'impegno responsabile dell'uomo.


IL RITO DELL'ESORCISMO

 


10. Nella lotta contro Satana, la Chiesa accompagna i fedeli con la preghiera e l'invocazione della presenza efficace di Cristo. È questa del resto la tradizione pastorale ordinaria della Chiesa che prevede Riti di esorcismo nella celebrazione del Battesimo. Nei casi previsti, lo fa in modo specifico con il sacramentale dell' esorcismo, mediante il quale chiede al Signore la vittoria su Satana.

 


11. Ministro del Rito dell'esorcismo è esclusivamente un sacerdote che per la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto dall'Ordinario idoneo a tale ministero e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo.

 


12. Il sacerdote esorcista procederà alla celebrazione dell'esorcismo nella forma imperativa solo dopo aver raggiunto la certezza morale sulla reale possessione diabolica del soggetto. Nel discernimento si servirà innanzitutto di criteri tradizionalmente seguiti per individuare i casi di possessione diabolica (cf. Premesse generali, n. 16) e potrà avvalersi del confronto con sacerdoti esorcisti di consolidata esperienza e, in alcuni casi, della consulenza di persone esperte di medicina e di psichiatria.
Di fronte a disturbi psichi ci o fisici di difficile interpretazione il sacerdote non procederà al Rito dell'esorcismo maggiore, ma accoglierà ugualmente le persone sofferenti con carità, le raccomanderà al Signore e le inviterà a servirsi delle preghiere previste dal «Rito degli esorcismi» per l'uso privato (cf. Appendice II, Preghiere ad uso privato dei fedeli).

13. L'esorcismo deve svolgersi in un clima di fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall'influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. Se, come indicato al n. 35 delle Premesse, sono presenti anche alcuni fedeli, questi siano esortati a pregare intensamente secondo quanto previsto dal Rito.
Molto opportunamente, in una visione di fede, il «Rito degli esorcismi» dispone che la formula deprecativa o invocativa (nn. 61. 81. 83) sia ritenuta prioritaria rispetto a quella imperativa (nn. 62. 82. 84). Esso prescrive infatti: «L'esorcista dice la formula invocativa dell' esorcismo maggiore. Se lo ritiene opportuno, aggiunga anche la formula imperativa» (n. 60).

 


14. È conveniente che gli esorcisti della stessa diocesi si incontrino qualche volta tra loro e con il Vescovo, per condividere le loro esperienze e riflettere insieme. Sembra opportuno che incontri analoghi si svolgano a volte anche a livello interdiocesano e nazionale

 


15. Il «Rito degli esorcismi» propone nell'Appendice I (nn. 1-12) una serie di celebrazioni e preghiere, diverse da quelle dell' esorcismo vero e proprio, che possono essere usate dai fedeli, sia personalmente sia comunitariamente sotto la guida di un sacerdote. È doveroso che i fratelli sofferenti siano accompagnati dall'aiuto orante della comunità cristiana, ma in tali incontri di preghiera deve essere accuratamente evitato ogni abuso e ambiguità. Per questo è importante fare riferimento alle direttive della Congregazione per la Dottrina della Fede nell' Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione.

 

 

 

16. Nonostante la riservatezza con cui è normalmente celebrato, il Rito dell'esorcismo non è un fatto privato, ma un evento che riguarda tutta la comunità. L'esorcista infatti è un membro della comunità, agisce in nome di Cristo e, in nome della Chiesa, esercita un ministero specifico. Anche il fedele che chiede l'esorcismo è un membro della comunità, uno di quei membri che la comunità deve amare di un amore preferenziale: quando è in potere del Maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di aiuto, di comprensione e di consolazione. Il ministero dell' esorcista perciò, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione.

 


17. L'auspicio è che questo nuovo libro liturgico, strumento prezioso per la preghiera e stimolo per una illuminata azione pastorale, possa alimentare una vicinanza piena di carità accanto a molte persone oppresse dalla sofferenza, in modo che sia resa testimonianza alla presenza di Cristo Salvatore che ha vinto ogni potere nemico della vita.

 


Roma, 17 maggio 2001

 


 

CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO

 

E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI

 


Prot. 1280/98/L

 

D E C R E T O

 


Fin dai tempi antichi la Chiesa, fedele alla preghiera del Signore, ha previsto, tra i Sacramentali, alcuni riti con i quali chiedere a Dio che i fedeli fossero liberati da ogni pericolo e specialmente dalle insidie del diavolo.

 

Inoltre nella Chiesa sono stati costituiti gli esorcisti perché, imitando la carità di Cristo, liberassero i fedeli posseduti dal Maligno e intimassero a nome di Dio ai demoni di stare lontani e non nuocere alle creature umane.

 

Ai nostri giorni è sembrato opportuno rivedere le antiche norme, preghiere e formule contenute nel titolo XII del Rituale Romano, perché il rito rispondesse alle disposizioni della Costituzione Sacrosanctum Concilium, specialmente al n. 79.

 

Questa Congregazione promulga ora il Rito rinnovato degli esorcismi, approvato dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1998, che dovrà essere usato al posto delle norme e delle formule contenute nel titolo XII del Rituale Romano

 

L'edizione latina potrà essere usata subito da coloro che ne hanno diritto. Le Conferenze Episcopali ne curino le traduzioni in lingua volgare e gli adattamenti a norma del diritto, e le propongano per la conferma alla Sede Apostolica.

 

Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

 

Dalla Sede della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 22 novembre 1998, nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo re dell'universo.

 

GIORGIO CARD. MEDINA ESTÉVEZ
Prefetto

 

 

 

+ GERARDO M. AGNELLO
Segretario

 

 

 

PROEMIO

 

 

 



Nella storia della salvezza sono presenti creature angeliche, alcune delle quali servono il progetto divino e offrono un misterioso e potente aiuto alla Chiesa; altre, invece, decadute dalla loro originaria dignità e chiamate diaboliche, si oppongono alla volontà e all'azione salvifica di Dio, realizzata in Cristo, e cercano di associare l'uomo alla loro ribellione a Dio1.


Nelle Sacre Scritture il Diavolo e i demoni sono indicati con nomi diversi, dei quali alcuni indicano in certo modo la loro natura e il loro operato2. Il Diavolo, detto anche Satana, è chiamato serpente antico e drago. È lui che seduce il mondo intero e combatte contro coloro che osservano i comandamenti di Dio e possiedono la testimonianza di Gesù (Ap 12, 9. 17). È detto nemico degli uomini (1 Pt 5, 8) e omicida fin dal principio (cf Gv 8, 44) per aver reso l'uomo, con il peccato, soggetto alla morte. Per il fatto che con le sue insidie induce l'uomo a disobbedire a Dio, è detto Maligno e Tentatore (cf Mt 4, 3 e 26, 36-44), menzognero e padre della menzogna (cf Gv 8, 44), colui che agisce con astuzia e falsità, come attestano la seduzione dei progenitori (cf Gen 3, 4. 13), il tentativo di distogliere Gesù dalla missione ricevuta dal Padre (cf Mt 4, 1-11; Mc 1, 13; Lc 4, 1-13) e il suo mascherarsi da angelo di luce (cf 2 Cor 11, 14). È detto anche principe di questo mondo (cf Gv 12, 31; 14, 30), cioè signore di quel mondo che è in potere del Maligno (cf 1 Gv 5, 19) e non ha conosciuto la luce vera (cf Gv 1, 9-10). Il suo potere è indicato come potere delle tenebre (cf Lc 22, 53; Col 1, 13) per l'odio che egli porta alla Luce, che è Cristo, e per lo sforzo di attrarre gli uomini alle proprie tenebre. Ma il Diavolo e i demoni, coalizzatisi insieme per opporsi alla sovranità di Dio (cf Gd 6), hanno ricevuto una condanna (cf 2 Pt 2, 4) e costituiscono l'esercito degli spiriti del Male (cf Ef 6, 12). Benché creati come esseri spirituali, essi hanno peccato e sono anche definiti angeli di Satana (cf Mt 25, 41; 2 Cor 12, 7; Ap 12, 7. 9). Ciò può insinuare che dal loro maligno signore sia stata ad essi affidata una qualche particolare missione3.

L'intero operato di questi spiriti immondi, malvagi, seduttori (cf Mt l0, 1; Mc 5, 8; Lc 6, 18. 11, 26; At 8, 7; 1 Tm 4, 1; Ap 18, 2) è stato distrutto dalla vittoria del Figlio di Dio (cf 1 Gv 3, 8). Anche se «tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre che durerà fino all'ultimo giorno»4, Cristo, grazie al suo mistero pasquale di morte e risurrezione, «ci ha strappati dalla schiavitù di Satana e del peccato»5 annientando il loro dominio e liberando tutte le cose dal contagio del male. E siccome l'azione devastante e ostile del Diavolo e dei demoni coinvolge persone, cose, luoghi, manifestandosi in modi diversi, la Chiesa, sempre cosciente che «i giorni sono cattivi» (Ef 5, 16), ha pregato e prega perché gli uomini siano liberati dalle insidie del Maligno.


1
Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 332,391,414, 2851.
2 lbidem, nn. 391-395, 397.
3 lbidem, n. 394.
4 CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 37.
5 Ibidem, n. 22.

 

 

PREMESSE GENERALI

 

I.

La vittoria di Cristo e il potere della Chiesa sui demoni

II.

Gli esorcismi nella missione santificante della Chiesa

III.

Ministro e condizioni per l' esorcismo maggiore

IV.

Descrizione del rito

V.

Adattamenti spettanti all' esorcista

VI.

Adattamenti di competenza della Conferenza Episcopale



I. LA VITTORIA DI CRISTO E IL POTERE DELLA CHIESA SUI DEMONI


1. La Chiesa crede fermamente che c'è un solo vero Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, un solo principio, creatore di tutte le cose visibili e invisibili6. Tutto ciò che ha creato (cf Col l, 16), nella sua provvidenza Dio lo conserva e lo governa? Nulla egli ha fatto che non sia buono8. Anche «il diavolo ( ... ) e gli altri demoni sono stati da Dio creati buoni per natura, ma essi si sono resi cattivi per propria responsabilità»9. Sarebbero anch' essi buoni se fossero rimasti nello stato in cui erano stati creati; ma avendo abusato della loro naturale perfezione e non avendo perseverato nella verità (cf Gv 8, 44), pur non mutando natura, si sono separati dal sommo Bene al quale dovevano restare fedeli l0.


2. L'uomo è stato creato ad immagine di Dio «nella giustizia e nella santità vera» (Ef 4, 24) e la sua dignità richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere11. Ma, istigato dal Maligno, egli ha usato male del dono della libertà e, per colpa della sua disobbedienza (cf Gen 3; Rm 5, 12), è caduto in potere del diavolo e della morte ed è diventato schiavo del peccato12. Come conseguenza, «tutta la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta che, cominciata fin dalle origini del mondo, durerà, come dice il Signore (cf Mt 24, 13; 13, 24-30. 36-43) fino all'ultimo giorno» 13.


3. Il Padre onnipotente e misericordioso ha mandato nel mondo il suo Figlio amatissimo per liberare gli uomini dal potere delle tenebre e trasferirli nel suo regno (cf GaI 4, 5; Col 1, 13). Così Cristo, «primogenito di ogni creatura» (Col 1, 15), per rinnovare l'uomo vecchio si è rivestito della carne del peccato «per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2, 14); per il dono dello Spirito Santo Egli ha stabilito la natura umana ferita nella condizione di nuova creatura, grazie alla sua Passione e Risurrezione14.

4. Durante la sua vita terrena il Signore Gesù, vincitore della tentazione nel deserto (cf Mt 4, 1-11; Mc 1, 12-13; Lc 4, 1-13), con la sua autorità ha scacciato Satana e gli altri demoni imponendo loro la sua volontà (cf Mt 12, 27-29; Lc 11, 19-20). Beneficando e risanando tutti coloro che erano sotto il potere del diavolo (cf At l0, 38), rese manifesta l'opera della sua salvezza destinata a liberare l'uomo dal peccato e dalle sue conseguenze, come pure dall'autore del primo peccato, omicida fin dall'inizio e padre della menzogna (cf Gv 8, 44)15.

5. Giunta l'ora delle tenebre, il Signore, «facendosi obbediente fino alla morte» (Fil 2, 8), respinse l'assalto supremo di Satana (cf Lc 4, 13; 22, 53) con la potenza misteriosa della crocel6, riportando il trionfo sulla superbia dell' antico avversario. La vittoria di Cristo si rese manifesta nella sua gloriosa risurrezione, quando Dio lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, tutto sottomettendo ai suoi piedi (cf Ef 1, 21-22).

6. Durante il suo ministero Cristo diede agli Apostoli e agli altri discepoli il potere di scacciare gli spiriti immondi (cf Mt l0, 1. 8; Mc 3, 14-15; 6, 7.13; Lc 9,1; l0, 17. 18-20). Promise loro lo Spirito Santo Parac1ito, che procede dal Padre attraverso il Figlio, allo scopo di convincere il mondo quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato (cf Gv 16, 7-11). E nel Vangelo la cacciata dei demoni fa parte dei segni che avrebbero accompagnato quelli che credono (cf Mc 16, 17).


7. Fin dal tempo degli Apostoli la Chiesa ha esercitato il potere ricevuto da Cristo di scacciare i demoni e di respingere il loro influsso (cf At 5, 16; 8, 7; 16, 18; 19, 12). Perciò essa prega con fiducia e perseveranza «in nome di Gesù» di essere liberata dal Maligno (cf Mt 6, 13)17 e, in quello stesso nome, per la forza dello Spirito Santo, comanda in vari modi ai demoni di non ostacolare l'opera di evangelizzazione (cf 1 Ts 2, 18) e di restituire «al più Forte» (cf Lc 11, 21-22) il dominio sul creato e su ogni uomo. «Quando la Chiesa comanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del Maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo» 18.



II. GLI ESORCISMI NELLA MISSIONE SANTIFICANTE DELLA CHIESA

8. Per antichissima e ininterrotta tradizione, la Chiesa ha ordinato il cammino dell'iniziazione cristiana in modo da esprimere con chiarezza e dare effettivo inizio alla lotta spirituale contro il potere del diavolo (cf Ef 6, 12). Gli esorcismi che si compiono in forma semplice sugli eletti durante il catecumenato, ossia gli esorcismi minori 19, sono preghiere con cui la Chiesa chiede che essi prendano coscienza del mistero di Cristo che libera dal peccato, siano liberati dalle conseguenze del peccato e dall'influsso diabolico, siano rinvigoriti nel loro cammino spirituale e aprano il cuore ad accogliere la grazia del Salvatore20. Nella celebrazione del Battesimo, poi, i battezzandi rinunciano a Satana, alle sue opere e alle sue seduzioni, e gli contrappongono la loro fede nel Dio uno e trino. Anche nel Battesimo dei bambini si recitano preghiere di esorcismo chiedendo che, protetti contro le lusinghe del mondo e nella lotta contro le insidie del demonio, siano fortificati dalla grazia di Cristo nel cammino della loro vita21. Per il Battesimo che lo rigenera, l'uomo partecipa della vittoria di Cristo sul diavolo e sul peccato passando «dalla condizione in cui nasce figlio del primo Adamo allo stato di grazia e di adozione dei figli di Dio ad opera del secondo Adamo, Gesù Cristo»22; in tal modo ottiene la liberazione dalla schiavitù del peccato in forza di quella libertà con la quale Cristo ci ha liberati (cf Gal 5, 1).


9. I fedeli, anche se rinati in Cristo, sperimentano tuttavia le tentazioni del mondo: devono perciò vigilare con la preghiera e con la sobrietà della vita, perché il loro nemico, «il Diavolo, come leone ruggente, va in giro cercando chi divorare» (1 Pt 5, 8). A lui devono resistere forti nella fede, «sostenuti dalla forza del Signore e dal vigore della sua potenza» (Ef 6, l0) e sorretti dalla preghiera della Chiesa, con la quale essa chiede che i suoi figli siano sicuri da ogni turbamento23. Per la grazia dei sacramenti, e specialmente dalla celebrazione frequente della Penitenza, acquistano forza per arrivare alla piena libertà dei figli di Dio (cf Rm 8, 21)24.


10. Più difficile da capire è per noi il piano della misericordia divina quando, Dio permettendo, si dà il caso di una particolare vessazione o possessione da parte del diavolo verso un membro del popolo di Dio che Cristo ha illuminato perché proceda verso la vita eterna come figlio della luce. Allora il mistero di iniquità che opera nel mondo (cf 2 Ts 2, 7) si manifesta con particolare evidenza (cf Ef 6, 12), anche se il diavolo non può oltrepassare i limiti fissati da Dio25. Questa forma di potere del diavolo sull'uomo è diversa da quella che deriva dal peccato originale, che è peccato per antonomasia26. In queste circostanze la Chiesa interviene implorando Cristo Signore e Salvatore e, sostenuta dal suo potere, offre al fedele tormentato o posseduto dal Maligno diversi aiuti perché sia liberato dalla vessazione od ossessione diabolica.


11. Tra questi aiuti si distingue l'esorcismo solenne, che è una celebrazione liturgica, detto anche «grande esorcismo»27. L'esorcismo, che «mira a scacciare i demoni o a liberare dall' influenza diabolica mediante l'autorità spirituale che Gesù Cristo ha affidato alla sua Chiesa»28 è una preghiera del genere dei sacramentali, ossia segno sacro per mezzo del quale «sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali»29.


12. Negli esorcismi maggiori la Chiesa, unita allo Spirito Santo, supplica lo stesso Spirito di venire in soccorso alla nostra debolezza (cf Rm 8,26) per scacciare i demoni e impedire loro di nuocere ai fedeli. Confidando nel soffio con il quale il Figlio di Dio dopo la risurrezione donò lo Spirito, la Chiesa agisce negli esorcismi non in nome proprio ma unicamente nel nome di Dio o di Cristo Signore, al quale tutti gli esseri, diavolo e demoni compresi, devono obbedire.



III. MINISTRO E CONDIZIONI PER L'ESORCISMO MAGGIORE

13. Il ministero di esorcizzare le persone possedute dal Maligno è affidato con speciale ed espressa licenza dell'Ordinario del luogo, di norma il Vescovo diocesano30, Tale permesso si deve concedere soltanto a sacerdoti di provata pietà, scienza, prudenza e integrità di vita31, specificamente preparati a tale ufficio. Il sacerdote, al quale il ministero di esorcista viene affidato in modo stabile o «ad actum», compia questo servizio di carità con fiducia e umiltà, sotto la guida del Vescovo della diocesi. In questo libro il termine «esorcista» significa sempre «sacerdote esorcista».


14. Nel caso di un intervento che viene ritenuto diabolico, l' esorcista usi in primo luogo la necessaria e massima cautela e prudenza. Anzitutto non creda subito di trovarsi di fronte a una persona posseduta dal demonio, perché potrebbe trattarsi di un caso di malattia soprattutto di natura psichica32. Allo stesso modo non creda subito di essere in presenza di una possessione diabolica quando il soggetto dice di essere in modo speciale tentato o depresso o anche tormentato, potendo si trattare di frutto di immaginazione. Per non incorrere in errori, faccia attenzione anche ai mezzi e all' astuzia che usa il diavolo per ingannare l'uomo, persuadendo il fedele tormentato dal Maligno di non aver bisogno dell'esorcismo e facendogli credere che la sua infermità è un fatto naturale, curabile con la medicina. In ogni caso l'esorcista valuti con la dovuta attenzione se colui che si ritiene tormentato dal demonio lo sia realmente.


15. Sappia distinguere bene i casi di aggressione diabolica da quelli derivanti da una certa credulità, che spinge alcuni, anche tra i fedeli, a ritenersi oggetto di malefici, sortilegi o maledizioni fatte ricadere da altri su di loro o sui loro parenti o sui loro beni. Non neghi loro l'aiuto spirituale, ma eviti assolutamente di ricorrere all' esorcismo; può fare, con loro e per loro, alcune preghiere adatte, in modo che ritrovino la pace di Dio. L'aiuto spirituale non si deve negare neppure ai fedeli che, pur non toccati dal Maligno (cf 1 Gv 5, 18), soffrono tuttavia per le sue tentazioni, decisi a restare fedeli al Signore Gesù e al Vangelo. Ciò può essere fatto anche da un sacerdote non esorcista, o anche da un diacono, utilizzando preghiere e suppliche appropriate.


16. L'esorcista non proceda alla celebrazione dell' esorcismo nella forma imperativa se non è moralmente certo che la persona da esorcizzare è veramente posseduta dal demonio33 e, per quanto è possibile, non proceda senza il suo consenso.

Secondo una prassi consolidata, vanno ritenuti segni di possessione diabolica: parlare correntemente lingue sconosciute o capire chi le parla; rivelare cose occulte e lontane; manifestare forze superiori all'età o alla condizione fisica. Si tratta però di segni che possono costituire dei semplici indizi e, quindi, non vanno necessariamente considerati come provenienti dal demonio. Occorre perciò fare attenzione anche ad altri segni, soprattutto di ordine morale e spirituale, che rivelano, sotto forma diversa, l'intervento diabolico. Possono essere: una forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Gesù, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle realtà sacre, soprattutto ai sacramenti, alle immagini sacre. Occorre fare attenzione al rapporto tra tutti questi segni con la fede e l'impegno spirituale nella vita cristiana; il Maligno, infatti, è soprattutto nemico di Dio e di quanto mette in contatto i fedeli con l'agire salvifico divino.

17. Della necessità di ricorrere al Rito dell' esorcismo l' esorcista deciderà con prudenza dopo attento esame, salvo sempre il segreto della Confessione, e dopo aver consultato, per quanto è possibile, persone esperte in questioni di vita spirituale e, se necessario, persone esperte in medicina e psichiatria, competenti anche nelle realtà spirituali.


18. In casi che riguardano non cattolici e in altri casi particolarmente difficili si ricorra al Vescovo della diocesi, il quale, per prudenza, potrà richiedere il parere di alcuni esperti prima di decidere se fare l' esorcismo.


19. L'esorcismo si svolga in modo che manifesti la fede della Chiesa e impedisca di essere interpretato come un atto di magia o di superstizione.
Si eviti che diventi uno spettacolo per i presenti. Durante lo svolgimento dell'esorcismo non si ammettano mezzi di comunicazione sociale e, sia prima che dopo la celebrazione del rito, tanto l'esorcista che i presenti evitino di divulgarne la notizia, mantenendo un giusto riserbo.


IV. DESCRIZIONE DEL RITO


20. Nel Rito di esorcismo si dia particolare importanza, oltre che alle formule proprie di esorcismo, anche ai gesti e i riti che derivano il loro significato e il loro valore dall'uso fattone nell'itinerario del catecumenato, durante il periodo della purificazione. Si tratta del segno della Croce, dell'imposizione delle mani, dell' exsufflatio e dell' aspersione con l'acqua benedetta.

21. Il rito inizia con l' aspersione dell' acqua benedetta: da essa, intesa come memoria della purificazione ricevuta nel Battesimo, il fedele tormentato dal Maligno viene difeso contro le insidie del nemico.
L'acqua si può benedire prima del rito o durante il suo svolgimento, aggiungendo, se si ritiene opportuno, anche il sale.


22. Seguono le litanie, con le quali, per intercessione di tutti i Santi, si invoca la misericordia di Dio sul fedele tormentato dal Maligno.

23. Dopo le litanie, l'esorcista può recitare uno o più salmi che implorano la protezione dell' Altissimo ed esaltano la vittoria di Cristo sul Maligno. I salmi possono essere recitati tutti di seguito o in forma responsoriale. Alla fine del salmo l'esorcista può aggiungere l'orazione super psalmum.

24. Segue la proclamazione del Vangelo, segno della presenza di Cristo, il quale, mediante la proclamazione della sua parola nella Chiesa, viene incontro alle sofferenze degli uomini


25. Poi l'esorcista impone le mani sul fedele tormentato dal Maligno, invocando la forza dello Spirito Santo, perché il diavolo esca da colui che, dal Battesimo, è stato reso tempio di Dio. Può anche alitare verso il viso del fedele tormentato dal Maligno.


26. Si recita il Simbolo o si fa la rinnovazione delle promesse battesimali con la rinuncia a Satana. Segue la preghiera del Signore, con cui si implora Dio, nostro Padre, perché ci liberi dal Maligno.


27. Fatto questo, l'esorcista mostra al fedele tormentato dal Maligno la croce del Signore, sorgente di ogni benedizione e di ogni grazia, e traccia su di lui il segno della croce, a indicare il potere di Cristo sul diavolo.

28. Poi dice la formula invocativa di supplica a Dio e la formula imperativa di comando diretto al demonio, in nome di Cristo, di lasciare il fedele tormentato dal Maligno. Non si usi la formula imperativa senza farla precedere da quella invocativa. Si può invece usare la formula invocativa senza quella imperativa.


29. Quanto precede, se necessario, si può ripetere o durante la stessa celebrazione, tenendo presenti le possibilità suggerite nel n. 34, o in tempi diversi, fino a che il fedele tormentato dal Maligno non sia completamente liberato.

30. Il rito si conclude con un canto di ringraziamento, con l'orazione e la benedizione.


V. ADATTAMENTI SPETTANTI ALL'ESORCISTA


31. L'esorcista, ricordando che il demonio non può essere cacciato se non per mezzo della preghiera e del digiuno, sull' esempio dei santi Padri, curi di ricorrere a questi due mezzi per ottenere l'aiuto di Dio, sia personalmente sia da parte di altri.


32. Il fedele tormentato dal Maligno deve, se gli è possibile, soprattutto prima dell' esorcismo, pregare Dio, praticare la mortificazione, rinnovare frequentemente la fede ricevuta nel Battesimo, accostarsi spesso al sacramento della Riconciliazione e ricevere l'Eucaristia. Possono aiutarlo nella preghiera i familiari, gli amici, il confessore o direttore spirituale, se la preghiera gli risulta più facile in forza dell' aiuto derivante dalla carità e dalla vicinanza di altri fedeli.


33. L'esorcismo si compia, per quanto è possibile, in un oratorio o in altro luogo opportuno, evitando la presenza di molte persone. Sia dominante l'immagine del Crocifisso. Sia presente anche l'immagine della Beata Vergine Maria.

34. Tenendo conto delle condizioni del fedele tormentato dal Maligno e delle circostanze, l'esorcista faccia uso liberamente di tutte le possibilità che il rito gli concede. Nella celebrazione, quindi, conservi la struttura generale, ma scelga e disponga formule e orazioni secondo le necessità, adattandole alla situazione delle persone.


a)
Anzitutto faccia attenzione allo stato fisico e psicologico del fedele tormentato dal Maligno, passibile di variazioni nel corso della giornata o nell'arco di poche ore.


b)
Quando non è presente un'assemblea, per quanto piccola, di fedeli, presenza richiesta di per sé da saggezza e prudenza, l'esorcista non dimentichi che già nella sua persona e in quella del fedele tormentato dal Maligno è presente la Chiesa. E ricordi ciò anche al fedele tormentato dal Maligno.

c) Faccia in modo che, durante l'esorcismo, per quanto è possibile, il fedele tormentato dal Maligno stia raccolto, rivolto a Dio, e chieda a lui la liberazione con fede ferma e in tutta umiltà. Nei momenti più critici lo aiuti a resistere con pazienza, senza dubitare dell'aiuto di Dio, sostenuto dal ministero della Chiesa.


35. Se all'esorcismo sono ammesse alcune persone qualificate, siano esortate anch'esse a pregare intensamente per il fratello tormentato dal demonio, sia in forma individuale sia nelle forme indicate dal rito. Esse tuttavia devono astenersi da ogni formula di esorcismo, sia invocativa che imperativa, riservata al solo esorcista.


36. È bene che il fedele, una volta liberato, solo o con i suoi familiari, renda grazie a Dio per la pace ottenuta. Lo si accompagni affinché perseveri nella preghiera, attinta soprattutto dalla Sacra Scrittura, frequenti i sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, pratichi una vita cristiana ricca di opere di carità e di amore fraterno.



VI. ADATTAMENTI DI COMPETENZA DELLA CONFERENZA EPISCOPALE


37. Spetta alla Conferenza Episcopale:


a)
preparare la traduzione integra e fedele dei testi;

b)
se necessario o utile, in base alla cultura e al genio delle varie popolazioni, introdurre adattamenti nei segni e nei gesti, con il consenso della Santa Sede.


38. Oltre alla versione - che deve essere integra - delle Premesse generali, si può aggiungere, se la Conferenza Episcopale lo ritiene opportuno, un Direttorio pastorale per l'uso dell'esorcismo maggiore, che aiuti gli esorcisti a capire e ad assimilare meglio la dottrina delle Premesse generali e nel quale possano disporre di una raccolta di documenti sul modo di agire, di esprimersi, di interrogare e di giudicare, attinti da autori di sicura dottrina. Questi Direttorii, alla cui composizione possono collaborare sacerdoti ricchi di scienza e di provata esperienza nel lungo esercizio del ministero di esorcisti, praticato in luoghi e culture diversi, devono essere approvati dalla Santa Sede, a norma del diritto.


6
Cf. CONC. LATERANENSE IV, cap. I De fide catholica, Denz.-Schönm. 800; cf. Paolo VI, Professione di fede: AAS 60 (1968) 436.

7 Cf. CONC. VATICANO I, Cost. dogmatica Dei Filius de fide catholica, cap. I De Deo rerum omnium creatore, Denz.-Schönm. 3003.

8 Cf. S. LEONE MAGNO, Lettera Quam laudabiliter a Turibio, c. 6, De natura diaboli, Denz.-Schönm. 286.

9 CONC. LATERANENSE IV, cap. I De .fide catholica, Denz.-Schönm. 800.
10 Cf. S. LEONE MAGNO, Lettera Quam laudabiliter a Turibio, c. 6, De natura diaboli, Denz.-Schönm. 286

11 Cf. CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 17.

12 Cf. CONC. TRIDENTI NO, Sess. V, Decreto sul peccato originale, nn. 1-2, Denz.-Schönm. 1511-1512.
13 CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 37; cf. ibidem, n. 13; I Gv 5, 19; Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 401, 407, 409, 1717.
14 Cf. 2 Cor 5, 17.

15 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 517, 549-550.

16. Cf. Messale Romano, Prefazio I della Passione.

17 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 2850-2854.

18 Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.

19 Cf. Rituale Romano, Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, n. 101; cf. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.
20 Cf. lbidem, n. 156.

21 Cf. Rituale Romano, Rito del battesimo dei bambini, nn. 56, 104.
22 CONC. TRIDENTINO, Sess. VI, Decreto sulla giustificazione, cap. IV, Denz.-Schönm. 1524.
23 Messale Romano, Embolismo dopo la Preghiera del Signore.

24 Cf. Gal 5, 1; Rituale Romano, Rito della penitenza, n. 7.
25 Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Reconciliatio et paenitentia, nn. 14-22: AAS 77 (1985) 206-207; Enc. Dominum et vivificantem, n. 18: AAS 78 (1986) 826.
26 Cf. CONC. TRIDENTINO, Sess. V, Decreto sul peccato originale, cann. 4 e 5, Denz.-Schönm. 1514-1515.

27 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.

28 Cf. ibidem.

29 CONC. VATICANO II, Cost. sulla sacra liturgia, Sacrosanctum Concilium. n. 60.

30 Cf. C.I.C. , can. 1172, § 1.

31 lbidem, § 2.

32 Cf. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1673.

33 Cf. BENEDETTO XIV, Lettera Sollicitudini, l° ott. 1745. n. 43; cf. C.I.C. del 1917, can. 1152, § 2.

 

 

 

 

 


 

 

 

RITO DELL‘ESORCISMO MAGGIORE


Riti d'inizio
Litanie dei Santi
Recita di un Salmo
Lettura del Vangelo
Imposizione delle mani
Professione di fede
Preghiera del Signore
Il segno della Croce
Insufflazione
Formule di esorcismo
Rendimento di grazie
Rito di conclusione


39. Prima di dare inizio al rito, l'esorcista si prepari convenientemente, secondo le circostanze dicendo in silenzio la seguente orazione:

Signore Gesù Cristo,
Verbo di Dio Padre e Signore dell'universo,
tu hai dato agli Apostoli
il potere di scacciare i demoni nel tuo nome
e di vincere ogni assalto del nemico;
Dio santo,
fra tutte le meraviglie che hai operato
hai dato anche il comando di mettere in fuga i demoni;
Dio forte,
che nella tua potenza invincibile
hai abbattuto Satana come folgore dal cielo:
con timore e tremore
ti supplico di infondere in me la tua forza
perché, saldo nella fede, possa combattere
lo spirito maligno che tormenta questa tua creatura,
tu che verrai a giudicare i vivi e i morti
e il mondo con il fuoco.
Amen.

Si possono utilizzare anche altre orazioni, ad esempio: Nel nome di Gesù Cristo, Signore e Dio nostro ... (Appendice I, n. 7); Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio (Appendice II, n. 8); San Michele Arcangelo (Appendice II, n. 9); Principe glorioso (Appendice I, n. 11).

RITI D'INIZIO


SALUTO

40. Il sacerdote esorcista raggiunge il luogo della celebrazione vestito con il camice, o con la cotta sulla veste talare, e con la stola violacea.
Fatta la riverenza all'altare (o, in assenza di questo, alla croce), si reca alla sede. Il sacerdote e i fedeli, in piedi, fanno il segno della croce mentre l'esorcista dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti si segnano dicendo:
Amen.

Quindi l' esorcista, allargando le braccia, saluta i presenti dicendo:

Dio Padre onnipotente,
che vuole la salvezza di tutti gli uomini,
sia con voi.


Tutti:
E con il tuo spirito.

Oppure:
Il Signore sia con voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

Quindi l' esorcista, con parole sobrie e insieme cordiali, aiuterà il fedele tormentato dal Maligno e tutti i presenti a ben disporsi alla celebrazione.
_____________________________________________________

41. Se lo ritiene opportuno, l'esorcista benedice l'acqua pronunciando, a mani giunte, una delle orazioni seguenti:

O Dio,
per salvare tutti gli uomini
hai racchiuso nella realtà dell' acqua
i segni più grandi della tua grazia.
Ascolta la nostra preghiera
e infondi in quest'acqua
la tua
X benedizione,
perché, assunta a servizio dei tuoi misteri,
sia portatrice dell'efficacia della tua grazia
per mettere in fuga i demoni e debellare le malattie.
Tutto ciò che con essa verrà asperso
sia liberato da ogni influsso del Maligno;
nelle dimore dei tuoi fedeli
non abiti più lo spirito del male
e sia allontanata ogni sua insidia.
Grazie all'invocazione del tuo santo nome,
possano i tuoi fedeli
uscire illesi da ogni assalto del nemico.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

42. Oppure:

Signore Dio onnipotente,
fonte e origine della vita dell' anima e del corpo,
benedici
X quest'acqua
e fa' che ce ne serviamo con fede
per implorare il perdono dei nostri peccati
e la grazia di essere sorretti in ogni infermità
e difesi da ogni insidia del nemico.
La tua misericordia, o Padre,
faccia scaturire per noi
l'acqua viva della salvezza,
perché possiamo accostarci a te con cuore puro
e fuggire ogni pericolo dell'anima e del corpo.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

43. Se nella benedizione dell' acqua si fa uso del sale, l'esorcista lo benedice dicendo:

Benedici, X Signore, questo sale.
Tu che ordinasti al profeta Eliseo
di risanare l'acqua con il sale,
fa' che mediante questo duplice segno di purificazione
siamo liberati dalle insidie del Maligno
e custoditi dalla presenza del tuo Santo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.


Tutti:
Amen.

L'esorcista, senza nulla dire, immette il sale nell' acqua.
_____________________________________________________


ASPERSIONE DELL' ACQUA BENEDETTA

44. A questo punto, l' esorcista asperge con l'acqua benedetta il fedele tormentato dal Maligno, i presenti e il luogo dove si svolge il rito dicendo:

Ecco l'acqua benedetta:
porti a tutti noi vita e salvezza,
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


Tutti:
Amen.

Oppure:

Quest'acqua benedetta
richiami il Battesimo ricevuto
e ravvivi in noi il ricordo di Cristo,
che ci ha redenti con la sua Passione e Risurrezione.


Tutti:
Amen.

LITANIE DEI SANTI



45. L'esorcista si rivolge ai presenti con queste parole o altre simili, invitandoli a pregare:

Invochiamo, fratelli carissimi,
la misericordia di Dio onnipotente
perché, per l'intercessione di tutti i Santi,
esaudisca la voce della Chiesa
che prega per questo nostro fratello
[questa nostra sorella] N.,
provato
[provata] da tanta afflizione.

46. L'esorcista può mettersi in ginocchio. Lo stesso faranno tutti i presenti. Quindi, lui stesso, o un altro dei presenti, intona le litanie. Si possono inserire, nei rispettivi luoghi, alcuni nomi di Santi (ad esempio: del Patrono, del Santo di cui il fedele tormentato dal Maligno porta il nome, ecc.), oppure alcune intenzioni più adatte alla circostanza. I presenti risponderanno: prega per noi, oppure prega per lui [lei]; liberaci oppure liberalo [liberala], o Signore; abbi pietà di noi oppure di lui [lei].

Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà

Christe, eleison
Oppure
Cristo, pietà

Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà


Santa Maria, Madre di Dio
Santi Michele, Gabriele e Raffaele
Santi Angeli di Dio
Sant'Elia
San Giovanni Battista
San Giuseppe
Santi Patriarchi e Profeti
Santi Pietro e Paolo
Sant' Andrea
Santi Giovanni e Giacomo
Santi Apostoli ed Evangelisti
Santa Maria Maddalena
Santi Discepoli del Signore
Santo Stefano prega
San Lorenzo
Sante Perpetua e Felicita
Santi Martiri tutti
San Gregorio
Sant' Ambrogio
San Girolamo
Sant' Agostino
San Martino
Sant' Antonio
San Benedetto
Santi Francesco e Domenico
Santi Ignazio di Loyola
e Francesco Saverio
San Giovanni Maria Vianney
Santa Caterina da Siena
Santa Teresa di Gesù
Santi e Sante di Dio

Nella tua misericordia
Da ogni male
Da ogni peccato
Dalle insidie del diavolo
Dalla morte eterna
Per la tua nascita
Per il tuo digiuno nel deserto
Per la tua passione 
e la tua croce
Per la tua morte e sepoltura
Per la tua santa risurrezione
Per la tua gloriosa ascensione
Per il dono dello Spirito Santo

Cristo, Figlio del Dio vivo
Tu che per noi sei stato tentato
dal diavolo
Tu che hai liberato gli oppressi dallo spirito del male
Tu che hai dato ai tuoi discepoli il potere sui demoni
Tu che assiso alla destra del Padre intercedi per noi      
Tu che verrai a giudicare
i vivi e i morti

Noi peccatori, ti preghiamo
Perdona le nostre colpe
Donaci la tua misericordia
Sostienici e confortaci nel tuo
santo servizio
Innalza i nostri cuori al desiderio del cielo
Fa' che la tua Chiesa ti serva
in sicurezza e libertà
Dona al mondo intero la giustizia e la pace

Cristo, ascolta le nostre preghiere
Cristo, esaudisci le nostre
preghiere

Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà

Christe, eleison
Oppure
Cristo, pietà

Kyrie, eleison
Oppure
Signore, pietà


prega per noi [lui/lei]

pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]

pregate per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
prega per noi [lui/lei]
pregate per noi [lui/lei]

liberaci [liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore

liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore
liberaci
[liberalo/la] o Signore

abbi pietà di noi
[lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

abbi pietà di noi [lui/lei]

ascoltaci, Signore
ascoltaci, Signore
ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

ascoltaci, Signore

Cristo, ascolta le nostre preghiere
Cristo, esaudisci le nostre
preghiere


47. Terminate le litanie, l'esorcista, in piedi, dice l'orazione seguente:

O Padre, a te solo appartengono
la misericordia e il perdono:
fa' che la tua compassione divina
liberi questo tuo servo
[questa tua serva] N.,
tenuto
[tenuta] in catene dal potere diabolico.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

48. Oppure:

O Dio, tu sai che la nostra debolezza
ci trascina di caduta in caduta:
fa' che questo nostro fratello
[questa nostra sorella] N.
sia liberato
[liberata] dalla schiavitù dello spirito maligno
e, ristabilito
[ristabilita] nella piena libertà dei tuoi figli,
possa lodarti in eterno insieme ai tuoi santi.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

Tutti si alzano.

RECITA DI UN SALMO



49. Quindi l'esorcista può recitare, secondo l'opportunità, uno o più salmi, o anche soltanto qualche versetto o qualche strofa, a scelta. Oltre al salmo che qui viene proposto, se ne possono aggiungere altri, scegliendoli tra quelli segnalati nel capitolo II (nn. 67-75). É bene che i salmi siano introdotti da una citazione del Nuovo Testamento e conclusi dall'orazione proposta in questo rituale. I presenti possono partecipare ripetendo il ritornello o alternando le strofe.

50. Salmo 90 (91)
Sotto la protezione dell' Altissimo

Ecco, io vi ho dato il potere di camminare
sopra i serpenti e sopra ogni potenza del nemico.          (Lc
10, 19)

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Tu che abiti al riparo dell' Altissimo *
e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
di' al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza, *
mio Dio, in cui confido".

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, *
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne, *
sotto le sue ali troverai rifugio.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; *
non temerai i terrori della notte,
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre, *
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Mille cadranno al tuo fianco

e diecimila alla tua destra; *
ma nulla ti potrà colpire.
Solo che tu guardi con i tuoi occhi *
vedrai il castigo degli empi.
Poiché tuo rifugio è il Signore *
e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Non ti potrà colpire la sventura, *
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli *
di custodirti in tutti i tuoi passi.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Sulle loro mani ti porteranno *
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
Camminerai su àspidi e vipere, *
schiaccerai leoni e draghi.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Lo salverò, perché a me si è affidato; *
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e gli darò risposta;

presso di lui sarò nella sventura, *
lo salverò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni *
e gli mostrerò la mia salvezza.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.

Gloria al Padre. Come era nel principio.

R. Mio rifugio tu sei, o Signore.


ORAZIONE

Signore, Dio nostro,
che ci accogli a braccia aperte
e ti offri a noi come rifugio,
libera questo tuo servo
[questa tua serva] N.
dal laccio dei demoni
e dalle forze maligne che lo
[la] perseguitano.
Proteggilo
[proteggila] all'ombra delle tue ali,
coprilo
[coprila] con lo scudo della tua potenza
e manifestagli
[manifestale] con benevolenza la tua salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Tutti:
Amen.

LETTURA DEL VANGELO



51. L'esorcista legge il Vangelo seguente, che tutti ascoltano in piedi. Si può scegliere anche uno dei testi proposti nel capitolo II, nn. 76-80.

52. X Dal Vangelo secondo Giovanni 1, 1-14

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non I 'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce,
ma doveva rendere testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

 


 

 

 

IMPOSIZIONE DELLE MANI



53. Letto il Vangelo, l' esorcista impone le mani sul capo del fedele tormentato dal Maligno dicendo:

V. Sia sempre con noi, Signore, la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.


Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Manda il tuo Spirito creatore,
e rinnova la faccia della terra.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Salva, Signore, il tuo servo [la tua serva]
che in te spera.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Signore, sii per lui [lei] fortezza inespugnabile
di fronte all' assalto del nemico.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Il nemico non prevalga su di lui [lei],
e il figlio dell 'iniquità non gli
[le] rechi alcun danno.

Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

V. Soccorrilo [soccorrila], Signore, dalla tua santa dimora,
e da Sion vieni in sua difesa.


Tutti:
Kyrie, eleison [Signore, pietà].

PROFESSIONE DI FEDE



54. Terminata l'imposizione delle mani, l'esorcista invita i presenti a fare la professione di fede o recitando il Simbolo (prima forma), o rinnovando le promesse battesimali (seconda forma). Se si recita il Simbolo, dirà:

Questa è la vittoria che vince il mondo:
la nostra fede.


55. Prima forma
I presenti recitano tutti insieme il Simbolo di fede:

Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;

e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen.

Oppure:

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà nella gloria
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

56.
Seconda forma

Se invece si sceglierà di rinnovare le promesse battesimali, dirà:

Rinnoviamo ora le promesse del santo Battesimo, con le quali abbiamo rinunciato a Satana e alle sue opere e abbiamo promesso di servire Dio nella santa Chiesa cattolica.


RINUNZIA

Esorcista:
Rinunziate a Satana?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
E a tutte le sue opere?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
E a tutte le sue seduzioni?

Tutti:
Rinunzio.

Oppure:

Esorcista:
Rinunziate al peccato,
per vivere nella libertà dei figli di Dio?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
Rinunziate alle seduzioni del male,
per non lasciarvi dominare dal peccato?

Tutti:
Rinunzio.

Esorcista:
Rinunziate a Satana,
origine e causa di ogni peccato?

Tutti:
Rinunzio.


PROFESSIONE DI FEDE

L'esorcista prosegue:
Credete in Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?

Tutti:
Credo.

Esorcista:
Credete in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti
e siede alla destra del Padre?

Tutti:
Credo.

Esorcista:
Credete nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?

Tutti:
Credo.

PREGHIERA DEL SIGNORE



57. Dopo ciò, l' esorcista introduce la Preghiera del Signore, dicendo a mani giunte:

E ora, insieme a questo nostro fratello [questa nostra sorella],
supplichiamo Dio
di liberarci dal male,
pregando come ci ha insegnato
il Signore nostro Gesù Cristo.

Oppure:
Fratelli, noi non sappiamo pregare come dovremmo,
ma lo Spirito Santo viene in aiuto alla nostra debolezza
e intercede per noi, secondo il desiderio di Dio.
Guidati dallo Spirito di Gesù,
osiamo dire:

E con le braccia aperte, prosegue insieme ai presenti:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Congiunge le mani, mentre i presenti concludono con 1'acclamazione:

Tuo è il regno,
tua la potenza e la gloria nei secoli
.

IL SEGNO DELLA CROCE



58. L'esorcista mostra la croce e con essa benedice il fedele tormentato dal Maligno dicendo:

Ecco la Croce del Signore:
fuggite, spiriti del male!

Oppure:
Per il segno della Croce
il Signore nostro Dio ti liberi dal nemico.

Oppure:
La Croce santa
sia per te luce e vita.

INSUFFLAZIONE



59. Se lo ritiene opportuno, l'esorcista alita sul volto del fedele tormentato dal Maligno dicendo:

Allontana, Signore,
con il Soffio della tua bocca,
gli spiriti maligni:
comanda loro di andarsene,
perché il tuo regno è in mezzo a noi.

FORMULE DI ESORCISMO



60. Dopo ciò, l'esorcista dice la formula invocativa dell'Esorcismo maggiore (n. 61). Se lo ritiene opportuno, aggiunga anche la formula imperativa (n. 62). Altre formule di tipo invocativo o imperativo si trovano nel capitolo II, nn. 81-84.

61. FORMULA INVOCATIVA

Dio, creatore e difesa del genere umano,
volgi il tuo sguardo su questo tuo servo
[questa tua serva] N.,
che hai plasmato
[plasmata] a tua immagine
e chiamato
[ [chiamata] a condividere la tua gloria:
l'antico avversario lo
[la] tormenta crudelmente,
lo
[la] opprime con aspra violenza
e lo
[la] riempie di angoscia e di terrore.
Manda su di lui
[lei] il tuo Santo Spirito
perché lo
[la] rafforzi nella lotta,
gli
[la] insegni a pregare nella tribolazione
e lo
[la] circondi con la sua efficace protezione.

Ascolta, Padre santo,
il gemito della tua Chiesa in preghiera:
non permettere che questo tuo figlio
[questa tua figlia]
sia posseduto
[posseduta] dal padre della menzogna,
né che questo tuo servo
[questa tua serva],
redento
[redenta] dal sangue di Cristo,
sia tenuto
[tenuta] in schiavitù dal diavolo.
Non tollerare che il tempio del tuo Spirito
sia dimora di uno spirito immondo.

Ascolta, Dio misericordioso,
la preghiera della beata Vergine Maria:
il Figlio Gesù, morendo sulla croce,
ha schiacciato il capo dell'antico serpente
e ha affidato alla Madre tutti gli uomini come figli.
Risplenda in questo tuo servo
[questa tua serva]
la luce della tua verità
e dimori in lui
[lei] la gioia della tua pace.
Lo Spirito di santità ne prenda possesso
e con la sua presenza gli
[le] restituisca innocenza e serenità.

Ascolta, o Padre,
la preghiera dell' Arcangelo san Michele
e di tutti gli Angeli, ministri della tua gloria.
Tu che sei il Dio delle schiere celesti,
respingi la violenza del diavolo.
Dio di verità e di misericordia,
rendi vane tutte le sue insidie.
Dio di libertà e di grazia,
spezza le catene della sua malvagità.

Tu che ami la salvezza dell'uomo,
ascolta la voce degli apostoli Pietro e Paolo
e di tutti i Santi,
che, per tua grazia, hanno riportato vittoria sul Maligno.
Libera questo tuo servo
[questa tua serva]
da ogni oppressione diabolica
e custodiscilo
[custodiscila] indenne
perché restituito
[restituita] alla serenità di figlio [figlia]
ti ami di tutto cuore,
ti serva operando il bene,
ti renda onore e gloria,
e tutta la sua vita sia un canto di lode a te.

Per Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

62. FORMULA IMPERATIVA

Ti ordino, Satana,
nemico della salvezza dell'uomo:
riconosci la giustizia e la bontà di Dio
che con giusto giudizio ha condannato
la tua superbia e la tua invidia.
Esci da
N., servo [serva] di Dio,
che il Signore ha creato [creata] a sua immagine,
ha arricchito
[arricchita] dei suoi doni,
ha adottato
[adottata] come figlio [figlia]
della sua misericordia.

Ti ordino, Satana,
principe di questo mondo:
riconosci il potere invincibile di Gesù Cristo:
egli ti ha sconfitto nel deserto,
ha trionfato su di te nell'orto degli ulivi,
ti ha disarmato sulla croce
e, risorgendo dal sepolcro,
ha portato i tuoi trofei
nel regno della luce.
Vattene da questa creatura, da
N.:
che il Salvatore, nascendo tra noi,
ha reso suo fratello
[sua sorella]
e morendo in croce ha redento
[redenta]
con il suo sangue.


Ti ordino, Satana,
seduttore del genere umano:
riconosci lo Spirito di verità e di grazia,
lo Spirito che respinge le tue insidie
e smaschera le tue menzogne.
Esci da questa creatura,
N.,
che Dio ha segnato con il suo sigillo.
Abbandona quest'uomo
[questa donna]:
Dio l'ha reso [resa] suo tempio santo
con l'unzione del suo Spirito.

Vattene, dunque, Satana: vattene
nel nome del Padre
X e del Figlio X e dello Spirito X Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Tutti:
Amen.

RENDIMENTO DI GRAZIE



63. Avvenuta la liberazione del fedele tormentato dal Maligno, l' esorcista e tutti gli astanti recitano un cantico evangelico:

CANTICO DELLA BEATA VERGINE MARIA Lc l, 46-55

L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre. Come era nel principio.


Oppure:

CANTICO DI ZACCARIA Lc l, 68-79

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo;


salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre. Come era nel principio.


64. Quindi l'esorcista dice la seguente orazione:

Dio, creatore e salvatore del genere umano,
tu hai accolto con misericordia
questo tuo amato figlio
[questa tua amata figlia]:
la tua provvidenza lo
[la] custodisca nella libertà
che il Figlio tuo gli
[le] ha donato.
Mai più abbia potere su di lui
[lei] lo spirito maligno.
Fa' che prendano dimora in lui
[lei]
la bontà e la pace dello Spirito Santo
ed egli
[ella] non abbia più timore del Maligno,
perché Gesù Cristo nostro Signore è con noi.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.

 

 

 


 

 

 

RITO DI CONCLUSIONE



65. Nel congedare i presenti, l'esorcista allargando le braccia dice:

Il Signore sia con voi.

Tutti:
E con il tuo Spirito.

Quindi benedice i presenti:

Il Signore vi benedica e vi protegga.

R. Amen.

Faccia risplendere il suo volto su di voi
e vi doni la sua misericordia.


R. Amen.

Rivolga su di voi il suo sguardo
e vi doni la sua pace.


R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio
X e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre
.

R. Amen.

Oppure:

La pace di Dio, che supera ogni conoscenza,
custodisca il vostro cuore e i vostri pensieri
nella sapienza e nell'amore del Padre
e del suo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.


R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio
X e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.


R. Amen.

66. Nel caso occorresse ripetere l' esorcismo, il sacerdote conclude il rito con la benedizione indicata al n. 65.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

APPENDICI

 

 

 

I.

Preghiere ed esorcismi per circostanze particolari

II.

Preghiere ad uso privato dei fedeli
Orazioni
Invocazioni alla Santissima Trinità
Invocazioni a Cristo Signore
Invocazioni alla beata Vergine Maria
Invocazione a san Michele Arcangelo
Preci litaniche

 

 

 

I. PREGHIERA ED ESORCISMO
PER CIRCOSTANZE PARTICOLARI

 



1. La presenza del Diavolo e di altri demoni si manifesta e si concretizza non solo nel caso di persone tentate o possedute, ma anche quando cose e luoghi sono fatti in qualche modo oggetto dell'azione diabolica, come pure nelle varie forme di avversione e persecuzione nei confronti della Chiesa. Se, in particolari circostanze, il Vescovo della diocesi ritiene opportuno convocare i fedeli per pregare sotto la guida del sacerdote, si potranno utilizzare a tale scopo elementi da scegliere tra quelli qui proposti.

2. Quando l'assemblea è riunita, il sacerdote dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti si segnano e dicono:
Amen.

3. Quindi il sacerdote, allargando le braccia, saluta i presenti:

Dio, Padre onnipotente,
che vuole la salvezza di tutti gli uomini,
sia con voi.

Tutti:
Amen.

Oppure:

Il Signore sia con voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

Oppure può essere usato anche un altro saluto, quale ad esempio:

Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.


Tutti:
E con il tuo spirito.

Oppure:

La pace, la carità e la fede
da parte di Dio Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.

Tutti:
E con il tuo spirito.

4. Il sacerdote esorta brevemente i presenti per ben disporli alla celebrazione. È opportuno fare una celebrazione della Parola di Dio, con una breve omelia da parte del sacerdote che presiede. L'omelia, partendo dal testo biblico, deve parlare al popolo della speranza nella vittoria di Cristo e dell'aiuto recato dagli Angeli. I testi delle letture e i salmi responsoriali si possono scegliere tra quelli presenti nei Lezionari approvati.

5. Si possono recitare le Litanie dei Santi, che il sacerdote concluderà con l'orazione seguente:

Santo Spirito creatore,
assisti la Chiesa cattolica:
con la tua potenza divina
rafforzala e rendila salda
contro gli attacchi dei nemici.
Rinnova con la tua carità e con la tua grazia
lo spirito dei tuoi servi che hai consacrato,
così che in te glorifichino il Padre
insieme con il suo Figlio unigenito,
Gesù Cristo nostro Signore.

Tutti:
Amen.

6. Si può fare anche la Preghiera universale, conclusa come sempre, dalla Preghiera del Signore.

7. Dopo di che il sacerdote, a mani giunte, dice:

Nel nome di Gesù Cristo, Signore e Dio nostro,
e per intercessione dell'immacolata Madre di Dio,
la Vergine Maria,
di san Michele Arcangelo,
dei santi Apostoli Pietro e Paolo
e di tutti i Santi,
confidando nella forza del ministero affidatomi dalla Chiesa,
affronto senza timore
la presenza nefasta del Maligno
per sconfiggerla.


Tutti recitano insieme:  

8. Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano Sal 67 (68), 2-3
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco,
periscano gli empi davanti a Dio.


V. Ecco la croce del Signore: fuggite, forze ostili.

R. Ha riportato vittoria il Leone di Giuda,
la radice di Davide.

V. Sia sempre con noi la tua misericordia.
R. In te abbiamo sempre sperato.

V. Ascolta, Signore, la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga a te.

9. Il sacerdote, a mani giunte, dice:

Preghiamo

Unendosi al sacerdote, tutti pregano in silenzio per qualche istante. Quindi il sacerdote, a braccia allargate, dice la seguente orazione:

Dio del cielo e della terra,
Dio degli angeli e degli arcangeli,
Dio dei patriarchi e dei profeti,
Dio degli apostoli e dei martiri,
Dio dei sacerdoti e delle vergini,
Dio di tutti i santi e di tutte le sante,
Dio che hai il potere
di dare la vita dopo la morte e il riposo dopo la fatica:
non c'è altro Dio al di fuori di te.
Tu sei il creatore di tutte le cose visibili e invisibili,
e il tuo regno non avrà mai fine.
Umilmente ci rivolgiamo alla tua maestà gloriosa:
liberaci da ogni potere,
inganno e perversità degli spiriti infernali,
e conservaci incolumi da ogni male.
Per Cristo nostro Signore.


Tutti:
Amen.

10. Quindi il sacerdote, se lo ritiene opportuno, dice, con le braccia allargate, la seguente formula imperativa, a modo di esorcismo. I fedeli, quantunque vicini al sacerdote, si astengano dal recitarla.

Ti esorcizzo, spirito immondo,
signore delle tenebre,
aggressore infernale.
Esorcizzo tutti voi,
spiriti che costituite una legione diabolica:
nel nome e nella forza del Signore nostro Gesù Cristo,
allontanatevi dalla santa Chiesa di Dio
e fuggite via.
Allontanatevi dalle anime create a immagine di Dio
e redente dal sangue prezioso dell'Agnello divino.

Non osare più, astuto serpente, ingannare gli uomini.
Non osare più perseguitare la Chiesa di Dio,
né sconvolgere i suoi eletti,
né setacciarli come il grano.

Te lo comanda il Dio altissimo,
al quale, nella tua sfacciata superbia,
osi ancora farti simile.
Te lo comanda colui la cui volontà
è che tutti gli uomini siano salvati
e arrivino alla conoscenza della verità.

Te lo comanda Dio Padre,
te lo comanda Dio Figlio,
te lo comanda Dio Spirito Santo.

Te lo comanda Cristo,
Verbo eterno di Dio fatto carne,
che per salvare il genere umano,
perdutosi a causa della tua invidia,
ha umiliato se stesso
facendosi obbediente fino alla morte.
Te lo comanda Cristo che ha edificato
la sua Chiesa sopra una salda roccia
e ha promesso solennemente
che mai le potenze infernali avrebbero prevalso su di essa
e che egli sarebbe rimasto al suo fianco tutti i giorni,
sino alla fine del mondo.

Te lo comanda il santo segno della
X croce
e la potenza dei santi misteri della fede cristiana.
Te lo comanda la beata Vergine Maria Madre di Dio,
che fin dal primo istante della sua immacolata concezione
ha schiacciato, lei umile serva di Dio, il tuo capo superbo.
Te lo comanda la fede dei santi Apostoli Pietro e Paolo,
e la fede di tutti gli Apostoli.
Te lo comanda il sangue dei Martiri
e l'intercessione dei Santi e delle Sante.


Ascoltami, dunque, legione diabolica:
ti ordino per il Dio vivente,
per il Dio vero e santo,
per il Dio che ha tanto amato il mondo
da consegnare alla morte il suo Figlio unigenito,
affinché chiunque crede in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna:
desisti dal trarre in inganno gli uomini,
cessa di iniettare in loro il veleno della perdizione eterna.
Smetti di recare danno alla Chiesa
e di tendere insidie alla sua libertà.

Vattene, Satana, padre della menzogna,
nemico della salvezza degli uomini.
Lascia libero il posto a Cristo:
in lui non c'è nulla di tuo.

Lascia libero il posto alla Chiesa
una, santa, cattolica e apostolica:
Cristo se l'è acquistata a prezzo del suo sangue.
Umíliati sotto la potente mano di Dio:
trema e fuggi al sentir invocare da noi
il santo nome di Gesù,
che fa tremare le potenze infernali
e al quale sono sottomesse tutte le gerarchie celesti,

Virtù, Potestà, Dominazioni;
i Cherubini e i Serafini
lo lodano con voce incessante acclamando:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo
.

11. Dopo di ciò si canta o si recita la seguente antifona mariana:

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.


Si può anche recitare la seguente preghiera a san Michele Arcangelo, o un'altra preghiera più familiare ai fedeli:

O glorioso San Michele Arcangelo,
principe dell'esercito celeste,
difendici nella lotta contro i dominatori
di questo mondo di tenebre
e contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Vieni in aiuto agli uomini
che Dio ha creato a propria immagine
e riscattato a caro prezzo dalla tirannia del demonio.

La santa Chiesa ti venera come suo custode e patrono.
Il Signore ti ha affidato la missione
di accogliere nella felicità del cielo le anime dei redenti.
Prega il Dio della pace
perché schiacci Satana sotto i nostri piedi,
impedendogli di continuare a tenere gli uomini in schiavitù
e di nuocere alla Chiesa.

Porta le nostre preghiere al cospetto dell' Altissimo,
perché presto ci venga incontro la sua misericordia.
Incatena il drago, il serpente antico,
colui che è diavolo e Satana:
legalo e gettalo nell' abisso,
così che mai più seduca gli uomini.
Amen.

12. Il sacerdote asperge il luogo della celebrazione con l'acqua benedetta; quindi benedice i presenti nel modo consueto e conclude il rito con il congedo.

 

II. PREGHIERE AD USO PRIVATO DEI FEDELI
CHE SI TROVANO A DOVER LOTTARE
CONTRO IL POTERE DELLE TENEBRE

 



ORAZIONI

1. Pietà di me, Signore mio Dio,
pietà di me tuo servo
[tua serva]:
una folla di spiriti maligni mi insidia
e io sono come un vaso frantumato.
Strappami dalle mani dei miei nemici,
restami accanto, cercami se mi perdo,
riportami a te dopo avermi trovato
e non abbandonarmi dopo avermi riportato
[riportata] a te,
così che io possa piacerti in tutto
e riconoscere che mi hai redento
[redenta] con mano potente.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.



2. Dio onnipotente,
che offri una casa ai dispersi
e riconduci alla prosperità i prigionieri,
vedi la mia afflizione e vieni in mio aiuto.
Sconfiggi il mio mortale nemico,
affinché, fuggita la sua presenza,
io possa ritrovare la libertà nella pace
e, tornato
[tornata] a una preghiera serena e tranquilla,
proclami quanto sei grande
per aver donato al tuo popolo la vittoria.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.



3. Dio, creatore e protettore del genere umano,
tu hai creato l'uomo a tua immagine
e in modo ancor più mirabile
lo hai ricreato con la grazia del Battesimo:
volgi lo sguardo su di me, tuo servo
[tua serva],
e ascolta le mie suppliche:
sorga nel mio cuore lo splendore della tua gloria,
che mi liberi da qualsiasi paura e timore
e mi restituisca serenità di mente e di spirito,
così che possa lodarti e benedirti
insieme ai miei fratelli e alle mie sorelle
nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


4. Dio di misericordia e sorgente di ogni bontà,
tu hai voluto che il Figlio tuo
subisse per noi il supplizio della croce,
per liberarci dal potere del nostro mortale nemico.
Guarda con benevolenza la mia umiliazione e il mio dolore:
tu che nel fonte battesimale
hai fatto di me una nuova creatura,
aiutami a vincere l'assalto del Maligno
e riempimi della grazia della tua benedizione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.



5. Tu hai voluto, o Dio,
rendermi figlio
[figlia] della luce con l'adozione per grazia;
non permettere al Maligno di avvolgermi con le sue tenebre,
ma fa' che io possa sempre rimanere
nello splendido fulgore della libertà
di cui mi hai fatto dono.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


6. INVOCAZIONI ALLA SANTISSIMA TRINITÀ

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

A Dio solo onore e gloria.

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo,
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Noi ti invochiamo, ti lodiamo, ti adoriamo, Santa Trinità.
Tu sei la nostra speranza, la nostra salvezza,
il nostro onore, o beata Trinità.
Liberami, salvami, rinnova la mia vita, o beata Trinità.

Santo, Santo, Santo il Signore Dio onnipotente,
che era, che è e che verrà.

A te onore e potere, o beata Trinità,
a te gloria e potenza nei secoli.

A te lode, gloria, azione di grazie nei secoli dei secoli,
o beata Trinità.

Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di me.

 


 


7. INVOCAZIONI A CRISTO SIGNORE

 

 

 

Gesù, Figlio del Dio vivente,
Gesù, immagine del Padre,
Gesù, sapienza eterna,
Gesù, splendore di luce eterna,
Gesù, parola di vita,
Gesù, Figlio della Vergine Maria,         
Gesù, Dio e uomo,
Gesù, sommo ed eterno sacerdote,
Gesù, annunciatore del regno di Dio,
Gesù, via, verità e vita,
Gesù, pane di vita,
Gesù, vite vera,      
Gesù, fratello dei poveri,
Gesù, amico dei peccatori,
Gesù, medico delle anime e dei corpi,
Gesù, salvezza degli oppressi,
Gesù, conforto dei miseri.
Tu che sei venuto nel mondo,
Tu che hai liberato gli oppressi dal demonio,
Tu che pendesti dalla croce,       
Tu che hai accettato la morte per noi,
Tu che hai voluto giacere nel sepolcro,
Tu che sei disceso agli inferi,
Tu che sei risuscitato dai morti,
Tu che sei asceso al cielo,
Tu che hai inviato lo Spirito Santo
sugli apostoli,
Tu che siedi alla destra del Padre,         
Tu che verrai a giudicare i. vivi e i morti,

Per il mistero della tua incarnazione,
Per la tua santa nascita,
Per il tuo santo battesimo e digiuno,
Per la tua passione e la tua croce,          
Per la tua morte e sepoltura,
Per la tua santa risurrezione,
Per la tua gloriosa ascensione,
Per l'effusione dello Spirito Santo,
Per il tuo avvento nella gloria,

abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.

abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.

abbi pietà di me.
abbi pietà di me.
abbi pietà di me.

liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.
liberami, o Signore.

 


Ogni volta che si nomina la croce, conviene che il fedele si segni.

Salvami, O Cristo redentore, per la potenza della tua croce
X:
tu che hai salvato Pietro in mare, abbi pietà di me.

Per il santo segno della croce
X
liberaci, o Cristo, dai nostri nemici.

Per la tua santa croce
X salvaci, o Cristo redentore,
tu che nella tua morte hai annientato la nostra morte
e risorgendo hai rinnovato la vita.

Adoriamo la tua croce
X, o Signore,
veneriamo la tua gloriosa passione:
tu che per noi hai sofferto, abbi pietà di noi.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua santa croce
X hai redento il mondo.


8.
INVOCAZIONI ALLA BEATA VERGINE MARIA

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

Consolatrice degli afflitti, prega per noi.
Aiuto dei cristiani, prega per noi.

Fa' che io possa lodarti, Vergine santa,
e tu dammi la forza per combattere i tuoi nemici.

Madre mia, fiducia mia,
Vergine Madre di Dio, Maria, prega Gesù per me.

Gloriosa regina del mondo, sempre Vergine Maria,
tu che hai generato Cristo, Signore e Salvatore,
intercedi per la nostra pace e la nostra salvezza.

Maria, Madre della grazia e Madre della misericordia,
proteggici dal nemico e accoglici nell' ora della morte.

Vieni in mio aiuto, santissima Vergine Maria,
in tutte le mie tribolazioni, angustie e necessità:
implora per me il tuo amatissimo Figlio,
perché mi liberi da ogni male e pericolo
dell' anima e del corpo.

Ricordati, o Vergine Maria,
che non si è mai udito
che alcuno sia ricorso al tuo patrocinio,
abbia implorato il tuo aiuto,
chiesto la tua protezione,
e sia stato abbandonato.
Sorretto da tale confidenza ricorro a te, Madre,
Vergine delle vergini,
e mi umilio davanti a te, peccatore pentito.
Madre del Verbo di Dio,
accetta le mie preghiere
e propizia esaudiscimi.


9.
INVOCAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo, difendi ci nella lotta,
sii nostro presidio contro le malvagità
e le insidie del demonio.
Capo supremo delle milizie celesti,
fa' sprofondare nell'inferno, con la forza di Dio,
Satana e gli altri spiriti maligni
che vagano per il mondo
per la perdizione delle anime.
Amen.

 

10. PRECI LITANICHE

 

 

 

Kyrie, eleison
Christe, eleison      
Kyrie, eleison

Santa Maria, Madre di Dio,
San Michele,
San Gabriele,
San Raffaele,
Santi Angeli custodi,        
San Giovanni Battista,
San Giuseppe,
San Pietro,
San Paolo,   
San Giovanni Evangelista,          
Santi Apostoli,
Santa Maria Maddalena,

[Signore, pietà]
[Cristo, pietà]
[Signore, pietà]

prega per noi
[per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
pregate per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
prega per noi [per me]
pregate per noi [per me]
prega per noi [per me]


Si possono aggiungere qui altri nomi di Santi e di Beati

Da ogni male,
Da ogni peccato,
Dalle insidie del demonio,
Dalla morte eterna,

Cristo, ascoltaci 
[ascoltami]
Cristo, esaudiscici

[esaudiscimi]

liberaci [liberami], o Signore
liberaci
[liberami], o Signore
liberaci
[liberami], o Signore
liberaci
[liberami], o Signore

Cristo, ascoltaci
[ascoltami]
Cristo, esaudiscici

[esaudiscimi]

© U.S.E.D.E.I.